Risparmiare energeticamente si può: una guida pratica

Adottare comportamenti energetici consapevoli è una necessità, per ridurre sia il caro bolletta che l’impatto ambientale. Le strategie che stiamo per vedere in questo articolo influiscono in maniera assolutamente concreta sui consumi annuali, con un risparmio che secondo i calcoli arriva a sfiorare i 1.000 €.

Per evitare bollette salate, basta modificare le proprie abitudini di consumo, ma prima di passare ai consigli pratici potrebbe essere utile avere un quadro smart di quanto si consuma in media.

Volendo, la misurazione si può svolgere facilmente, servendosi di app dedicate o rivolgendosi a un professionista, al fine di andare a tagliare con precisione chirurgica i propri consumi domestici.

Abbattere i consumi attraverso i gesti quotidiani

Si stima che circa il 12% dei consumi energetici di una famiglia dipendano dall’illuminazione: scegliendo l’impianto giusto (magari con spegnimento automatico) e le famose luci a LED, questa spesa si può abbassare addirittura fino al 90%.

Per eliminare gli sprechi, bisogna adottare una gestione intelligente di luce ed elettrodomestici, che parte dalla scelta della classe energetica sino allo spegnimento in tutti i momenti in cui non sono necessari. Da evitare lo stato di stand by, mentre la manutenzione periodica servirà a prevenire costosi malfunzionamenti.

In cucina, sarebbe preferibile ottimizzare i tempi di cottura, sia attraverso pentole a pressione o con coperchio che sfruttando l’utilizzo del microonde rispetto al forno.

Naturalmente, anche il riscaldamento è in grado di mangiare una grossa fetta di consumo energetico: in tal caso, per risparmiare vale sempre la buona regola del termostato abbassato, anche di pochissimi gradi. Inoltre, avere imposte a prova di spifferi a casa propria eviterà che il calore all’interno delle mura si disperda più rapidamente.

La maggior parte dei fornitori energetici propone sia offerte monorarie che offerte con tariffa bioraria. In questo ultimo caso, significa che il costo dell’energia cambierà a seconda delle ore e dei giorni in cui si consuma. Vediamo meglio come funziona, le fasce e come scoprire la tariffa luce bioraria più conveniente.

Come funzionano le fasce biorarie e quali sono

Le fasce biorarie sono tre e vengono chiamate F1, F2 e F3.

Nella prima fascia rientrano le ore di punta, quelle costose in cui si raggiungono i picchi di consumo: stiamo parlando del periodo che va dalle 8.00 sino alle 19.00, nei giorni della settimana che partono dal lunedì e arrivano sino al venerdì.

Le ore intermedie rientrano invece nella fascia F2; nel dettaglio, si parla di 7:00-8:00 di mattina e 19:00-23:00 di sera, che nei giorni festivi e il sabato diventano 7:00-23:00.

Infine, la tariffa F3, quella più conveniente di tutte, ha luogo dopo la mezzanotte e fino alle sette di mattina, ovvero al di fuori degli orari di picco, e comprende tutte le ore di domenica e dei festivi.

Sebbene si parli di tre fasce, per comodità vengono considerate solo F1 e F3.

Il motivo per cui l’energia elettrica è più conveniente in queste parentesi temporali risiede nel rapporto tra domanda e offerta energetica, il quale varia a seconda delle parti della giornata. La domanda è maggiore di mattina proprio perché si svolgono la maggioranza delle attività lavorative e sociali; tuttavia, bisogna osservare che, rispetto al passato, il margine tra le fasce F1 e F2 ora si è ridotto a circa il 10% (anche grazie all’entrata in campo delle rinnovabili, come l’energia solare prodotta proprio in orario diurno).

Sfruttando le ore serali si riuscirà sicuramente a risparmiare, ma per un risparmio consistente in bolletta occorrerà mettere in pratica gli accorgimenti che abbiamo visto a 360 gradi.

 

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