Sfogliando i vari articoli presenti in rete si possono avere molte notizie in merito alle agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione edilizia. Molte sono fondate altre improvvisate. Se pensate che sia arrivato il momento di ristrutturare casa allora è buona regola informarsi da fonti attendibili e ufficiali. Più attendibile del sito delle Agenzie dell’Entrate non c’è. Come potrete vedere li sono presenti tutte le informazioni inerenti al tema delle ristrutturazioni, in modo da evitare le notizie-bufale che girano su Internet. Per prima cosa si può leggere che il limite massimo di spesa accettato per ricevere la detrazione è di 96 mila euro (si può richiedere per i lavori effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2017). Ovviamente la detrazione dovrà essere ripartita in 10 aliquote tutte dello stesso importo per essere accettata. Come si evince dall’Agenzia delle Entrate le detrazioni spettano per le spese di interventi e manutenzione straordinaria, nonché opere di restauro adibite anche alle conservazione di edifici storici. Nonchè per manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia su tutte le parti comuni degli edifici residenziali, tutti i lavori che eliminano le barriere architettoniche, il parquet, il finto parquet la costruzione di ascensori, di autorimesse o posti auto e risanamenti dovuti a calamità naturali. E ancora, bonifica dell’amianto, costruzione di impianti robotici che possano agevolare la mobilità delle persone portatrici di handicap, alla salvaguardia dell’inquinamento acustico, su tutte le spese per l’acquisto dei materiali, gli oneri di urbanizzazione e così via. Tutti quegli interventi adibiti alla prevenzione di eventi sismici con misure appropriate e all’esecuzione di lavori che mettano in sicurezza l’intero palazzo sono incluse. Sul sito sopra citato comunque sono riportati tutti i casi per cui le agevolazioni fiscali sono inclusi, nonchè la modalità di richiesta e mini guide che descrivono i mini bonus che si possono ottenere. Si ricorda che l’obbligo di indicare nella fattura il costo della manodopera è stato abolito nella recente legge redatta nel maggio del 2011.